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Guida alla cooperazione: glossario terminologico della CTN

ACCORDO DI COOPERAZIONE (STRUTTURA, PROCESSO DECISIONALE)
L’accordo di cooperazione è un documento di tipo contrattuale, redatto in una forma giuridica, riconosciuto da almeno uno dei paesi partecipanti e sottoscritto dalla totalità dei partner. Specifica le modalità generali del partenariato, i ruoli, le responsabilità, il bilancio complessivo e la relativa ripartizione, nonché i metodi e le procedure concordati da tutti i partner (incluso il processo decisionale relativo al progetto).

Si raccomanda di definire e assicurare l’accordo di cooperazione prima che i partner firmino i rispettivi contratti di sovvenzione, così da evitare spiacevoli sorprese.

Alcune Autorità di gestione richiedono obbligatoriamente la firma di un accordo di cooperazione prima di sottoscrivere il contratto relativo alla sovvenzione. In alcuni casi tale firma potrebbe addirittura essere richiesta alla presentazione dell’atto di candidatura per la richiesta di finanziamento.

ACCORDO DI PARTENARIATO
L’accordo di partenariato è la prima manifestazione formale dell’intenzione dei partner di cooperare. Non costituisce un documento giuridicamente vincolante, a differenza dell’accordo di cooperazione che viene elaborato in una fase successiva. L’accordo di partenariato impegna ciascun partner a 1) svolgere determinati compiti precedentemente concordati; 2) assumersi la responsabilità finanziaria di detti compiti nei confronti degli altri partner e dell’Autorità di gestione.

Gli accordi di partenariato più complessi possono essere definiti in un protocollo di intesa. I protocolli di intesa vengono sovente prodotti per formalizzare ed esplicitare accordi importanti. Generalmente, tali protocolli non sono documenti giuridicamente vincolanti, ma definiscono aspetti quali: chi sarà il partner capofila; chi coordinerà la stesura della proposta e/o la preparazione della richiesta di finanziamento, ecc.

AMMISSIBILITÀ (ASSI/MISURE NELL’AMBITO DELLA DI COOPERAZIONE)
Una volta definiti con precisione gli obiettivi e i contenuti del progetto occorre verificare la conformità del progetto di cooperazione in funzione de:

  • le norme di ammissibilità in materia di cooperazione Leader, come definite dalle Autorità di gestione (inclusi gli assi e/o le misure sovvenzionabili e, di conseguenza, il tipo di spesa che può essere finanziato);
  • le norme di ammissibilità del cofinanziatore.
AMMISSIBILITÀ (DEI COSTI)
Analogamente a qualsiasi altra azione locale, le spese relative alla cooperazione sono soggette ad una serie di norme di ammissibilità. In linea generale, tali norme sono simili a quelle previste per le spese inerenti le azioni locali (correlate ai regolamenti nazionali e comunitari). In alcuni Stati membri o regioni potrebbero essere previste specifiche norme addizionali in materia di cooperazione e tale aspetto deve essere precedentemente verificato.
ASSISTENZA TECNICA
L’assistenza tecnica è una forma di sostegno cui il GAL può accedere per facilitare lo svolgimento dei propri compiti e lo sviluppo di strumenti concreti per preparare o attuare un progetto di cooperazione: individuazione dei bisogni, ricerca di partner, definizione degli obiettivi comuni del progetto, attuazione delle azioni, monitoraggio e valutazione. Questo tipo di assistenza è spesso esterna, può essere erogata sia da apposite strutture (quali le reti nazionali e regionali e il Punto di contatto della RESR), sia da consulenti nominati a tale scopo e può essere condivisa da più GAL.
ASSISTENZA TECNICA PREPARATORIA
L’assistenza tecnica preparatoria rappresenta il sostegno fornito ad un determinato gruppo di azione locale per portare a termine le fasi iniziali necessarie all’elaborazione e alla definizione di un progetto di cooperazione, ossia:

  • incontri preliminari tra i partner per la definizione di obiettivi comuni,
  • realizzazione di studi di fattibilità in ciascuna zona interessata dal progetto di cooperazione,
  • ricerca di fonti di finanziamento,
  • spese di traduzione.
AZIONE COMUNE
Si veda Azione congiunta
AZIONE CONGIUNTA (= AZIONE COMUNE)
Un progetto di cooperazione deve essere un’azione congiunta, nel senso che viene realizzato congiuntamente. Le azioni congiunte possono riguardare la creazione di competenze, il trasferimento di esperienze sullo sviluppo locale, ad esempio attraverso pubblicazioni comuni, seminari di formazione, accordi di gemellaggio (scambio di personale e responsabili del programma) che portano all’adozione di metodologie comuni e comuni metodi di lavoro o all’elaborazione di un’attività di sviluppo congiunta o coordinata.
BANCA DATI (GRUPPI DI AZIONE LOCALE)
Il Punto di contatto della RESR ha costituito una banca data che illustra, per ciascun GAL, i dettagli di contatto nonché informazioni sul territorio (principali temi della strategia Leader, attività del partenariato, ecc.).
BANCA DATI (PROPOSTE DI COOPERAZIONE LEADER)
Il Punto di contatto della RESR ha istituito una banca dati che raccoglie tutti gli annunci pubblicati dai GAL per la ricerca di potenziali partner, sia per l’ampliamento di progetti già in atto, sia per l’avvio di un nuovo progetto di cooperazione. Un thesaurus tematico agevola la ricerca delle informazioni.
CAPITALIZZAZIONE
Per capitalizzazione si intende l’acquisizione e la diffusione delle conoscenze in merito all’elaborazione e all’attuazione di progetti di cooperazione, la raccolta di informazioni sui processi e i risultati del progetto, nonché la relativa documentazione per un ulteriore utilizzo. È utile per due principali scopi (e forse molti altri!):

  • a livello interno: la definizione, l’elaborazione, l’attuazione e la valutazione di un progetto di cooperazione sono talvolta complesse, in particolare quando si tratta del primo progetto in una determinata area o per soggetti specifici. È importante prevedere all’inizio del progetto strumenti di capitalizzazione, rammentando che le cose si dimenticano in fretta e che a livello del territorio le persone coinvolte possono cambiare. Per fissare l’esperienza pregressa e potervi accedere occorre che a livello locale siano state documentate, per iscritto, le varie fasi di ciascun progetto: gli elementi positivi, come sono state superate le difficoltà, i risultati conseguiti, gli aspetti da migliorare, ecc. Questo contribuisce altresì a mantenere viva la partecipazione dei vari soggetti locali coinvolti.
  • per la comunicazione esterna: la cooperazione richiede tempo e risorse e non è sempre chiaro per i “non addetti ai lavori” quali siano i benefici offerti. L’informazione relativa alle diverse fasi, a ciò che è stato raggiunto, ai risultati conseguiti ecc. non può che rivelarsi positiva e aiutare a capire e a credere in ciò che si sta facendo. È inoltre possibile elaborare semplici strumenti per comunicare con i cittadini e la popolazione locale, così da sensibilizzarli sull’azione europea a favore dello sviluppo locale.
COFINANZIAMENTO
I progetti di cooperazione (transnazionale) Leader ammessi a fruire di un finanziamento ricevono una quota del bilancio pubblico a titolo del FEASR. La quota restante deve essere coperta da un cofinanziamento, ossia da fondi provenienti da altre fonti pubbliche o private, così da coprire il 100% del finanziamento. Queste fonti possono essere amministrazioni e programmi locali, regionali e/o nazionali.

Nota bene: non è possibile utilizzare altri aiuti europei per cofinanziare un progetto di cooperazione (transnazionale) Leader.

COMUNICAZIONE (ESTERNA, DIFFUSIONE DEI RISULTATI)
Comunicazione (esterna): la cooperazione richiede tempo e risorse e non è sempre chiaro, per i non addetti ai lavori, quali siano i benefici offerti. L’informazione relativa alle diverse fasi, a ciò che è stato raggiunto, ai risultati conseguiti ecc. non può che rivelarsi positiva e aiutare a capire e a credere in ciò che si sta facendo. È inoltre possibile elaborare semplici strumenti per comunicare con i cittadini e la popolazione locale, così da sensibilizzarli sull’azione europea a favore dello sviluppo locale.
COMUNICAZIONE (INTERNA, FLUSSO DI INFORMAZIONI, LINGUA)
(Comunicazione (interna): le risorse, i metodi e gli strumenti per facilitare la comunicazione tra i partner devono essere programmati sin dalle fasi iniziali. Anche se i partner e le relative zone sembrano fortemente coinvolti, nel caso di un progetto di cooperazione si corre il rischio di accumulare ritardo se non è stata precedentemente prevista una comunicazione periodica sulle attività quotidiane prioritarie. A tale proposito occorre tener presenti diversi aspetti:

  • la lingua utilizzata dai partner per comunicare - anche se sono disponibili le traduzioni di tutti i materiali e/o servizi di interpretariato, per garantire il successo del progetto è necessario che i responsabili degli aspetti tecnici decidano una lingua comune. Tale lingua potrebbe essere definita individualmente tra il coordinatore e i singoli partner (ad esempio, inglese con il partner 1 e tedesco con il partner 2), ma di preferenza dovrebbe esservi una lingua procedurale comune a tutti i partner;
  • flussi di informazione - quando comunicheranno i partner? Con quali strumenti? Devono essere programmati incontri a distanza (teleconferenze, contatti telefonici, ecc.) a cadenza regolare (ad esempio ogni 10 giorni) ed occorre definire anche le ulteriori questioni che rendono necessaria una maggiore comunicazione tra i partner.
COOPERAZIONE (INTERREGIONALE)
Per “cooperazione interterritoriale” si intende un progetto tra gruppi di azione locale (o soggetti dei rispettivi territori) all’interno di uno stesso Stato membro. La cooperazione interterritoriale è subordinata alle stesse norme comunitarie previste in materia di cooperazione transnazionale ma, analogamente a quanto avviene per la cooperazione transnazionale, ulteriori norme nazionali potrebbero differire in funzione dei singoli Stati membri/regioni: alcuni paesi potrebbero prevedere esclusivamente la cooperazione tra GAL, mentre in altri potrebbe essere prevista la cooperazione con un’analoga struttura locale di sviluppo rurale.
COOPERAZIONE (TRANSNAZIONALE)
Per “cooperazione transnazionale” si intende un progetto cui partecipano Gruppi di azione locale (o soggetti delle rispettive zone) di più Stati membri. La cooperazione deve coinvolgere obbligatoriamente un Gruppo di azione locale selezionato nell’ambito dell’Asse 4. ed essere realizzata sotto la responsabilità di un GAL capofila. La cooperazione deve essere aperta ai partenariati di cui all’art. 59, lettera e), del Regolamento (CE) n.1698/2005 (partenariati pubblici-privati) e ad altri gruppi rurali locali così organizzati:

  1. presenza di un gruppo locale attivo nel settore dello sviluppo rurale, in grado di elaborare una strategia di sviluppo per un determinato territorio geografico;
  2. l’organizzazione del gruppo locale deve essere basata su un partenariato di attori locali.
Le norme possono differire in funzione dei singoli Stati membri: la gamma di opzioni disponibili per taluni GAL, ad esempio, spazia dalla cooperazione con analoghe strutture rurali locali, situate ovunque nel mondo, sino alla possibilità di cooperare esclusivamente con un singolo GAL di un altro Stato membro.

COORDINATORE DEL PROGETTO (GAL COORDINATORE) = PARTNER CAPOFILA
Occorre operare una distinzione fra il coordinatore locale e il coordinatore generale del progetto di cooperazione:

Un progetto di cooperazione prevede la partecipazione di più partner. Al fine di garantire una corretta attuazione del progetto è importante che ciascun partner abbia ben chiaro cosa ci si attende da lui e quale siano i rispettivi ruoli (cosa fare, quando farlo e con quali mezzi e strumenti). Idealmente, ogni struttura partner dovrebbe nominare un “referente”, così da garantire sufficienti risorse locali per il monitoraggio del progetto di cooperazione in ogni zona partecipante. Questi referenti locali sono icoordinatori locali del progetto di cooperazione.

Oltre a questi coordinatori locali è essenziale (nonché obbligatorio per soddisfare le norme europee, nazionali o regionali) che vi sia un GAL preposto al coordinamento dell’intero progetto. Questo implica la necessità di indicare chiaramente nell’accordo di cooperazione, se esistente, uno dei partner in qualità dicoordinatore generale del progetto di cooperazione. Nel caso detto partner sia una struttura, dovrà essere nominato al suo interno un referente incaricato/a di tutti gli aspetti inerenti il progetto di cooperazione. Il capofila del progetto ha la responsabilità finale dell’attuazione del progetto e funge da canale di comunicazione con le autorità nazionali e/o regionali, incaricato di fornire le informazioni necessarie sullo stato di avanzamento delle richieste di finanziamento e sui risultati effettivamente conseguiti (compreso il coordinamento di tutte le rendicontazioni relative al progetto).

Per fungere realmente da capofila, il GAL coordinatore deve svolgere un numero minimo di funzioni alle quali se ne potranno aggiungere altre in funzione dell’accordo. Di norma, il GAL capofila avrà i seguenti compiti di animazione:

  • direzione e coordinamento dell’elaborazione del progetto, inclusa la preparazione dell’accordo di cooperazione con il quale viene presentato il progetto di cooperazione (descrizione del progetto e definizione dei rispettivi impegni dei Gruppi di azione locale);
  • coordinamento finanziario del progetto: accertare che ogni partner presenti entro i termini previsti il modulo di candidatura relativo alla propria parte del progetto; raccogliere le informazioni su tali domande (dette informazioni saranno quindi messe a disposizione di ciascun gruppo e autorità nazionale e regionale competente);
  • direzione e coordinamento dell’attuazione del progettoe dei compiti afferenti alle responsabilità di ciascun partner per assicurare la corretta attuazione del progetto congiunto; verifica del rispetto degli impegni assunti da ciascun gruppo Leader per la corretta attuazione del progetto comune; coordinamento della comunicazione tra i partner (scambi periodici, regolari aggiornamenti sul progetto, comunicazioni specifiche nei momenti salienti del progetto);
  • promozione e controllo del progetto di cooperazione: aspetti finanziari dell’attuazione del progetto in termini di spese sostenute e risorse ottenute, organizzazione di scambi tra gruppi, preparazione dei documenti relativi all’attuazione;
  • valutazione del progetto di cooperazione.
In termini di responsabilità, il GAL capofila ha la responsabilità “morale” dell’intero progetto, ma è giuridicamente (e finanziariamente) responsabile soltanto delle azioni che attua direttamente e per le quali ha sottoscritto un contratto con l’Autorità di gestione.

FONTI DI FINANZIAMENTO / COFINANZIAMENTO
Le condizioni imposte dalle potenziali strutture di finanziamento potrebbero non corrispondere appieno alle finalità e agli obiettivi del progetto (compresa la cooperazione nell’ambito dell’Asse 4). Qualsiasi sia la fonte di finanziamento in esame, prima di procedere è utile porsi la seguente domanda: le condizioni richieste dalla fonte di finanziamento sono compatibili con il progetto? Questo al fine di non discostarsi dagli obiettivi del progetto nella ricerca delle fonti di finanziamento.

Nel caso in cui fossero necessarie più fonti di finanziamento per coprire l’intero bilancio occorre prestare particolare attenzione ai seguenti aspetti:

  • Le fonti di finanziamento in esame sono compatibili (si rammenta che non è possibile abbinare altri fondi europei al cofinanziamento del FEASR!)?
  • È possibile garantire la coerenza dell’intero progetto (in particolare quando ogni fonte fa riferimento esclusivamente ad una specifica parte del progetto)?
  • I termini per la presentazione delle candidature relative ai vari finanziamenti sono compatibili tra loro e con il progetto?
  • Quanto tempo sarà necessario per gestire la totalità dei fondi?
GAL COORDINATORE
Si veda Coordinatore del progetto
GESTIONE FINANZIARIA
Un progetto di cooperazione implica la partecipazione di più partner, ciascuno dei quali realizza una serie di azioni connesse con il progetto. Tali azioni devono essere controllate sotto il profilo finanziario. La gestione finanziaria di un progetto di cooperazione richiede competenze contabili e finanziarie. La funzione di capofila finanziario rientra di norma tra le competenze del GAL coordinatore e consiste nelle seguenti mansioni:

  • controllo del bilancio per verificare che l’andamento delle spese sia in linea con il bilancio complessivo del progetto, comprensivo anche della raccolta di informazioni sulle spese sostenute dai singoli partner;
  • trasferimento dei pagamenti ai partner, se il sistema adottato nell’ambito del partenariato prevede tale possibilità.
GRUPPO DI AZIONE LOCALE
Un Gruppo di azione locale (GAL) è un partenariato pubblico-privato a livello locale teso a migliorare il potenziale a lungo termine dell’area in cui interviene ed è in grado di definire e attuare una strategia di sviluppo locale per il territorio in questione.

I GAL devono associare al loro interno partner pubblici e privati, garantire un’equilibrata composizione ed essere rappresentativi dei gruppi di interesse locale esistenti che provengono dai vari settori socioeconomici presenti nel territorio considerato. A livello decisionale, il partenariato locale deve essere composto almeno per il 50% dalle parti economiche e sociali e da altri rappresentanti della società civile quali agricoltori, le donne residenti in aree rurali, i giovani e le relative associazioni.

Il GAL viene selezionato per attuare una strategia di sviluppo locale in base ai criteri stabiliti a livello del programma dall’Autorità di gestione.

Il GAL è la struttura in grado di realizzare progetti di cooperazione nell’ambito del FEASR, sia direttamente, sia delegando a tal scopo un promotore di progetto presente nella sua area.
IDEA DI PROGETTO (COOPERAZIONE, STRATEGIA LOCALE)
Nell’ambito della cooperazione, un’idea di progettodeve essere fortemente radicata nel territorio e questo richiede tempo. Una tale idea dovrebbe altresì consolidare la strategia locale e rispondere alle criticità individuate localmente. Quando si cerca o si individua un’idea di cooperazione occorre porsi una domanda: “in cosa può aiutarci la cooperazione che non siamo in grado di risolvere (anche e altrettanto bene) da soli?

L’idea di cooperazione deve essere sufficientemente specifica e fondata da trovare potenziali partner, senza essere eccessivamente particolareggiata per non scoraggiarli; deve inoltre lasciare la possibilità ai potenziali partner di proporre suggerimenti su come contribuire al progetto.

Prima di avviare un progetto di cooperazione, una volta individuata una buona idea di cooperazione, potrebbe essere opportuno verificare cosa avviene in altre parti d’Europa nello stesso ambito (consultando, ad esempio, le banche dati delle Reti rurali nazionali e/o della RESR e del relativo Punto di contatto). Questo consentirà di definire con maggior precisione l’idea di progetto e preparare l’annuncio di cooperazione per la ricerca dei partner adatti.
LETTERA DI INTENTI
In alcune fasi del progetto può essere richiesta una lettera di intenti che ogni partner dovrebbe elaborare con una certa sollecitudine qualora non fosse ancora stata redatta. Tali lettere ufficializzano l’intenzione dei singoli partner di impegnarsi in un progetto di cooperazione nonché il loro consenso a contribuire a quest’ultimo e alle possibili azioni previste. In funzione delle specifiche fasi di sviluppo del progetto, le lettere di intenti conterranno informazioni di varia natura:

  • con riferimento alla prima visita, si potrà semplicemente indicare che nelle diverse zone esiste l’intenzione di cooperare (potrebbero figurare anche ulteriori dettagli sulla visita prevista, in particolare sulla zona ospitante, il programma e su chi dovrà sostenere i costi, al fine di evitare qualsiasi malinteso). Le lettere di intenti non sono obbligatorie, sempre che non siano richieste per la presentazione di una domanda di finanziamento a copertura delle spese sostenute per questa prima visita. In caso contrario, tali lettere sono soltanto un plus a riprova dell’impegno del partner.
  • Dopo la visita iniziale, le lettere di intenti possono definire le modalità con cui i partner intendono procedere con il progetto di cooperazione. Esse ufficializzano l’intenzione di cooperare e precedono l’accordo di partenariato.
MEMORANDUM DI INTESA (PARTENARIATO)
Si veda Accordo di partenariato
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE (QUADRO PER IL MONITORAGGIO E LA VALUTAZIONE, INDICATORI)
Ilmonitoraggio è uno strumento di gestione che misura i progressi a fronte di specifici indicatori di monitoraggio del progetto, definiti all’avvio di quest’ultimo. Gli indicatori di monitoraggio possono/devono misurare sia dati quantitativi, sia informazioni qualitative ed è fondamentale che tutti i partner utilizzino metodologie comparabili (compresa una definizione comune degli indicatori). Il monitoraggio deve essere effettuato individualmente da ogni singolo partner responsabile dell’azione. Al partner capofila (coordinatore del progetto) spetterà il monitoraggio delle “proprie” azioni locali correlate al progetto di cooperazione, nonché il monitoraggio generale dell’intero progetto.

Lavalutazioneè uno strumento utilizzato per misurare il grado di realizzazione delle azioni intraprese nell’ambito di un progetto di cooperazione e trarre utili insegnamenti per il futuro. Si tratta di un approccio metodologico globale che interviene spesso al termine del progetto. Anche in questo caso si devono considerare elementi qualitativi e quantitativi utilizzando indicatori chiaramente definiti nelle primissime fasi del progetto. Generalmente, la valutazione viene definita collegialmente da tutti i partner (metodo utilizzato, indicatori da adottare, ecc.) e sovente spetta al coordinatore del progetto di cooperazione effettuare la valutazione interna (salvo quando tale compito viene commissionato ad un soggetto esterno). La metodologia di valutazione dovrebbe essere definita da tutti i partner all’inizio del progetto. La valutazione, inoltre, può rivelarsi un utile strumento anche per la gestione del progetto e per un eventuale riallineamento “in itinere” dello stesso.

Indicatori: gli indicatori riguardano aspetti direttamente correlati al progetto (ad esempio, il grado di soddisfazione dei visitatori del territorio interessato è migliorato da quando è intervenuto un progetto turistico e/o quale è stato l’jncremento del numero di pernottamenti nelle zone partner? I metodi di produzione locali sono migliorati e di quanto sono cresciute le vendite dei produttori per i progetti incentrati sui prodotti dell’area?). Gli indicatori sono una componente della valutazione.
PAGAMENTI (PROCEDURA)
L’attuazione di un progetto di cooperazione implica il pagamento delle spese relative alle azioni individuali o comuni previste nell’ambito del progetto. La ripartizione di tali spese tra i partner può avvenire secondo diverse modalità:

  • il modo più semplice di procedere è che ogni partner saldi direttamente alcune fatture. Idealmente, ogni partner procede ai pagamenti in funzione della rispettiva partecipazione ai costi complessivi del progetto, secondo quanto definito nell’accordo di partenariato/bilancio iniziale.
  • La seconda possibilità prevede che un solo partner saldi tutte le fatture, girandole poi agli altri partner, in funzione della rispettiva quota concordata a fronte del bilancio totale. Questo procedimento è più complesso in quanto richiede l’approvazione di accordi tra i partner e il coordinamento tra le autorità competenti.
PARTI INTERESSATE
Nell’ambito di un progetto di cooperazione possono esservi diverse parti interessate:

  • gli stessi GAL, che potranno attuare direttamente il progetto o fornire assistenza per la sua attuazione;
  • i promotori di progetto locali; qualora i GAL non siano i soggetti attuatori;
  • gli organi di cofinanziamento (o potenziale cofinanziamento);
  • gli esperti/specialisti nell’ambito/tema interessato dal progetto di cooperazione (ad esempio personale universitario, ricercatori, ecc.);
  • coordinatori dei partner del progetto (si veda la voce “Coordinatore del progetto”);
  • le imprese locali con specifici interessi per i risultati attesi dal progetto;
  • la popolazione locale;
  • ecc.
Le parti interessate sono importanti ed è necessario promuovere la loro partecipazione sin dalle fasi iniziali (in particolare gli organi di cofinanziamento, la cui partecipazione diverrà cruciale in una tappa successiva). È altrettanto importante informare tali soggetti sullo stato del progetto, le diverse fasi e i risultati conseguiti. La comunicazione diretta ai soggetti interessati aiuta a far comprendere meglio la cooperazione e favorisce l’impegno nei confronti dell’idea di cooperazione.
PARTNER (RUOLO, IMPEGNO)
Un progetto di cooperazione riunisce un numero di partner che può variare da due ad un numero nettamente maggiore (alcuni progetti, ad esempio, hanno previsto la partecipazione di partner provenienti da oltre dieci aree). I partner possono essere GAL (se il GAL è il promotore di progetto) e/o promotori di progetto (pubblici o privati), dei quali almeno uno proveniente da una zona Leader (così da garantire l’ammissibilità del progetto di cooperazione a fruire di un finanziamento a titolo del FEASR).

Nell’ambito del progetto di cooperazione ogni partner ha un proprio ruolo da svolgere, con determinate azioni da realizzare e risorse specifiche stanziate a tale fine. Questi aspetti devono figurare in dettaglio nell’nell’accordo di partenariato..

In virtù dell’accordo che ha sottoscritto, ogni partner si impegna a svolgere determinati compiti di cui è responsabile (anche finanziariamente) nei confronti degli altri partner e dell’Autorità di gestione.
PARTNER CAPOFILA (COORDINATORE DEL PROGETTO)
Si veda Coordinatore del progetto
PIANO DI ATTIVITÀ
La definizione di un piano di attività costituisce un elemento essenziale dello sviluppo di un progetto di cooperazione. Si tratta di un documento tecnico, approvato dalla totalità dei partner, che traduce gli obiettivi comuni in un piano d’azione particolareggiato e in cui sono ripartiti i ruoli tra i partner.

La predisposizione di un piano di azione implica che i partner abbiano:

  • definito e concordato gli obiettivi individuali e comuni;
  • suddiviso il progetto in diverse fasi, individuando per ciascuna di esse le azioni corrispondenti;
  • elaborato un programma dettagliato (calendarizzazione) delle varie fasi necessarie sino al termine del progetto (attuazione, monitoraggio, valutazione e comunicazione dei risultati);
  • ripartito i compiti tra il coordinatore e i partner del progetto;
  • pianificato accuratamente le risorse per ogni fase e sezione del progetto.
Tutti i punti di cui sopra figurano in forma scritta nel piano di attività; quest’ultimo può fungere da base per la definizione dell’accordo di partenariato.
PROMOTORE DI PROGETTO
Il promotore di progetto è la persona o la struttura incaricata dell’attuazione del progetto di cooperazione. Nell’ambito della cooperazione transnazionale Leader questi può essere lo stesso GAL o un soggetto locale del territorio di intervento del gruppo di azione locale.
PUNTO DI CONTATO (RESR)
Il Punto di contatto della Rete europea per lo sviluppo rurale (RESR) facilita la cooperazione transnazionale nell’ambito dell’Asse 4 del FEASR e mette a disposizione diverse tipologie di assistenza:

  • strumenti: banca dati dei GAL, banca dati delle proposte di cooperazione Leader, Guida alla cooperazione transnazionale; a tale proposito si veda la pagina web: ../../../../leader/it/leader_it.html
  • partecipazione a eventi di cooperazione, al fine di incentivare progetti di cooperazione (promuovere una maggiore visibilità delle proposte di partenariato e/o incontri tra potenziali partner).
RETE RURALE NAZIONALE (UNITÀ DI ASSISTENZA NAZIONALE)
In ogni Stato membro è stata istituita una Rete rurale nazionale (RRN) ai sensi dell’art. 68 del Regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio. Le principali finalità e mansioni delle RRN sono:

  • raggruppare le organizzazioni e le amministrazioni interessate allo sviluppo rurale;
  • • agevolare uno scambio di competenze a livello di Stati membri; fornire assistenza all’attuazione e alla valutazione della politica di sviluppo rurale; assicurare e coordinare il flusso di informazioni tra il livello locale, nazionale e europeo;
  • • disporre di un piano d’azione volto a garantire il trasferimento di conoscenze (identificazione e analisi di buone pratiche trasferibili e relativa informazione, organizzazione di scambi di esperienze e competenze); la formazione (preparazione di programmi di formazione destinati ai Gruppi di azione locali in via di costituzione); l’l’assistenza tecnica alla cooperazione interterritoriale e transnazionale.
RICERCA DI PARTNER (BANCHE DATI, ANNUNCI)
Per la ricerca di partner è possibile ricorrere a varie banche dati che, in molti casi, sono tra loro collegate. Le reti nazionali mettono a disposizione “database per la ricerca di partner di cooperazione” che completano la banca dati delle proposte europee di cooperazione Leader, disponibile sul sito Internet della RESR. La scelta dello strumento più adatto per la ricerca dei partner dipenderà dal tipo di cooperazione prefigurata (interregionale o transnazionale).

Per inserire nelle banche dati il proprio annuncio, i GAL (o i promotori di progetto delle zone Leader) sono invitati ad elaborarne il testo che, nella maggior parte dei casi, può essere redatto utilizzando semplici modelli predefiniti, disponibili online. Per garantire una maggiore coerenza, i modelli in uso per la ricerca di partner sono molto simili tra loro (se non addirittura identici): questo agevola la pubblicazione di uno stesso annuncio su diverse piattaforme, moltiplicando così le possibilità di trovare il partner “ideale”.

Naturalmente è possibile ricercare partner anche al di fuori delle reti rurali (sia a livello nazionale, sia europeo).
RICERCA DI PARTNER (FIERE DELLA COOPERAZIONE)
Le fiere e i saloni dedicati alla cooperazione e, in linea generale, qualsiasi evento a livello europeo rappresentano un’ottima occasione per incontrare potenziali partner. A tale proposito, tuttavia, è necessario definire il tema, le esigenze e gli obiettivi di cooperazione. Questo implica un lavoro preliminare per il quale potrebbe essere opportuno utilizzare il modello per la “ricerca di partner” fornito dal Punto di contatto della RESR e richiedere l’assistenza delle reti rurali nazionali e/o del Punto di contatto della rete europea per lo sviluppo rurale.
STRATEGIA (IDEA DI COOPERAZIONE, STRATEGIA LOCALE)
Il GAL ha il compito di attuare la strategia di sviluppo locale del territorio in cui interviene. Si presume che un progetto di cooperazione fornisca una risposta ad alcune delle sfide individuate e contribuisca alla realizzazione degli obiettivi della strategia locale.

La stessa cooperazione, inoltre, deve ruotare intorno ad una strategia di cooperazione chiaramente definita, in particolare quando in una stessa zona vengono attuati più progetti di cooperazione che s’inseriscono o integrano la strategia locale.

Una strategia di cooperazione può riguardare l’attuazione di una serie di progetti di cooperazione attuati nell’ambito di diversi programmi o fonti di finanziamento, compreso il programma Leader nel quadro del FEASR.

TABELLA DI MARCIA (PIANO DI ATTIVITÀ)
Si veda Pianodi attività(lettera A)
TITOLARITÀ (RUOLO, IMPEGNO DEI PARTNER)
Per garantire un corretto avanzamento del progetto di cooperazione è importante che tutti i partner si impegnino nei suoi confronti. Tale impegno riguarda svariati aspetti:

  • innanzi tutto, ogni partner dovrebbe far “proprio” il progetto e sentire che esso è direttamente connesso con la strategia di sviluppo locale del territorio. Questo “senso di appartenenza” può svilupparsi soltanto se il partner contribuisce alla definizione del progetto e allo sviluppo delle azioni inerenti la sua attuazione;
  • in secondo luogo, oltre a questo “senso di appartenenza” vi è anche un impegno contrattuale sancito da documenti, in particolare l’accordo di partenariato che chiarisce in dettaglio la ripartizione dei ruoli, i risultati e le risorse messe a disposizione da ciascun partner. Anche il contesto culturale deve essere tenuto presente a tale proposito. È importante essere flessibili sulla percezione dei ruoli e prestare attenzione alla loro effettiva definizione, così da garantire un corretto svolgimento dei lavori e continui progressi nell’attuazione del progetto.


VALORE AGGIUNTO (DELLA COOPERAZIONE)
Il valore aggiunto della cooperazione è tutto ciò quest’ultima apporta alle zone, alle strutture, alle persone e ai cittadini dei territori partner, nonché ciò che essa permette loro di raggiungere e che non sarebbe stato possibile conseguire individualmente (o sarebbe stato conseguito con maggiore difficoltà o ad un livello inferiore). La cooperazione deve aggiungere alle azioni locali elementi che rafforzano la realizzazione degli obiettivi della strategia di sviluppo locale.

Questo valore aggiunto può essere direttamente correlato alla realtà locale del territorio (e può essere valutato, ad esempio, considerando uno o più aspetti chiave dello sviluppo locale: coesione sociale, identità, immagine dell’area, competitività, progressi tecnologici, integrazione a livello sociale, attività e posti di lavoro, ecc.). Potrebbe altresì essere direttamente legato a ciò che il partenariato consente di raggiungere grazie alle risorse aggiuntive (tangibili o no) che fornisce: valorizzazione delle analogie o delle complementarità, raggiungimento di masse critiche e economie di scala, messa a punto di nuovi metodi di produzione, individuazione di nuovi strumenti finanziari, acquisizione di nuove competenze, ecc.

Ultimo aggiornamento: 23/10/2012 | inizio pagina