Quadro strategico di intervento

La politica europea di sviluppo rurale aiuta le zone rurali ad affrontare l'ampio ventaglio di sfide economiche, ambientali e sociali del XXI secolo e si prefigge il raggiungimento dei seguenti obiettivi strategici:

  • stimolare la competitività del settore agricolo;
  • garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e l'azione per il clima;
  • realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali, compresi la creazione e il mantenimento di posti di lavoro.

Si veda la pagina sulla normativa che disciplina la politica di sviluppo rurale.

La politica di sviluppo rurale, nota come il "secondo pilastro" della politica agricola comune (PAC), integra il regime dei pagamenti diretti agli agricoltori e le misure per la gestione dei mercati agricoli ("primo pilastro").

 

Politica Agricola Comune (PAC)

Pagamenti diretti e misure di mercato

Il primo pilastro della PAC fornisce sostegno al reddito degli agricoltori ed è finanziato interamente dal Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (FEAGA).

Sviluppo rurale

Il secondo pilastro della PAC fornisce sostegno alle zone rurali ed è cofinanziato dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) e da contributi nazionali.

Gli obiettivi di più ampio respiro della politica di sviluppo rurale sono ulteriormente articolati in sei priorità che costituiscono le basi per l'attuazione di detta politica.

Priorità 1 Trasferimento delle conoscenze e innovazione
Priorità 2 Redditività e competitività delle aziende agricole
Priorità 3 Organizzazione della filiera agroalimentare e gestione dei rischi
Priorità 4 Ripristinare, preservare e valorizzare gli ecosistemi
Priorità 5 Economia efficiente sotto il profilo delle risorse e resiliente al cambiamento climaticoPriorità 6 Inclusione sociale e sviluppo economico

Per consultare i dati aggregati sui risultati e gli obiettivi attesi, nonché i target e gli interventi previsti si vedano le sintesi delle priorità.

A loro volta, le sei priorità della politica di sviluppo rurale sono suddivise in diciotto ambiti di intervento specifici, noti come "Aspetti specifici" (Focus Area o FA), su cui si fonda la distribuzione del sostegno previsto a titolo del FEASR.

Per consultare i dati aggregati sui risultati e gli obiettivi attesi, nonché i target e gli interventi previsti si vedano le sintesi degli aspetti specifici (Focus Area).

 

In tale contesto, la politica di sviluppo rurale viene attuata mediante Programmi di sviluppo rurale (PSR) in ogni Stato membro dell'UE. I PSR sono documenti elaborati dai paesi e dalle regioni dell'UE che illustrano le azioni e gli approcci strategici definiti per rispondere ai bisogni della zona geografica interessata.

Nel periodo di programmazione 2014-2020 sono previsti 118 PSR nazionali e regionali finanziati dal FEASR e da contributi nazionali. Nell'arco di questi sette anni saranno spesi negli Stati membri, a favore dello sviluppo rurale, circa 100 miliardi di euro a titolo del FEASR e 61 miliardi di euro provenienti da fonti pubbliche.

Per conoscere le spese previste e gli obiettivi per il 2023 dei singoli PSR nazionali e regionali si vedano le sintesi dei PSR.

I finanziamenti allo sviluppo rurale erogati a titolo del FEASR rientrano nel più ampio quadro strategico dei Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE), il principale strumento della politica di investimento dell'UE. Per il periodo di programmazione 2014-2020, tale strumento potrà contare su una dotazione di bilancio complessiva di 454 miliardi di euro.

 

I Fondi SIE comprendono il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), il Fondo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo di coesione (FC) e il Fondo sociale europeo (FSE). A livello europeo, tali fondi sono formalmente disciplinati da un Regolamento recante disposizioni comuni, un insieme di norme di base che definiscono l'approccio strategico per l'utilizzo dei Fondi. È inoltre previsto un Quadro strategico comune (Allegato I del Regolamento) che stabilisce orientamenti strategici e di coordinamento degli interventi.

Il coordinamento a livello europeo assicura che i Fondi SIE siano in linea con la strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e definiscono obiettivi ambiziosi in materia di occupazione; ricerca e sviluppo; cambiamenti climatici ed energia; istruzione; povertà e esclusione sociale.

A livello nazionale, ciascuno Stato membro dell'UE gestisce i cinque Fondi SIE attraverso accordi di partenariato negoziati e sottoscritti con la Commissione europea. Si tratta di piani strategici che descrivono gli obiettivi e le priorità di investimento dei singoli paesi e definiscono l'utilizzo dei finanziamenti nell'ambito dei Fondi SIE.

Per l'articolazione tra i Fondi SIE, con particolare riferimento alla ripartizione del bilancio del FEASR tra gli obiettivi tematici in ogni Stati membro dell'Unione europea, si vedano le Sintesi degli accordi di partenariato.

 

Si veda inoltre il Quadro comunitario di riferimento della politica di sviluppo rurale per il periodo di programmazione 2007-2013.

Per il periodo 2021-2027 è stato proposto lo stanziamento, nell’ambito dell’iniziativa InvestEU, di 650 miliardi di euro destinati al finanziamento di investimenti (pari a quasi il doppio del bilancio proposto per la PAC per il periodo successivo al 2020). L’Europa rurale è ammissibile a questo sostegno.

InvestEU si fonda sul grande successo del Fondo europeo per gli investimenti strategici che ha già superato il suo obiettivo di sostenere investimenti per 500 miliardi di euro entro il 2020.   

Il programma InvestEU, che rientra nell’arsenale di strumenti per la politica economica dell’UE, è stato ideato per erogare finanziamenti rimborsabili. Incoraggia finanziatori del settore privato (ad esempio banche, fondi pensione, prestatori di capitale) a investire i propri fondi privati in progetti che generino risultati correlati alle politiche pubbliche.

A tal fine, InvestEU offre ai propri investitori una garanzia finanziata con fondi pubblici. Quest’ultima contribuisce a limitare i rischi degli investitori e consente loro di investire i propri fondi in progetti che normalmente non avrebbero finanziato.  

InvestEU contribuirà inoltre a sensibilizzare gli investitori sulle diverse tipologie di progetti remunerativi che conseguono risultati negli ambiti di intervento delle politiche pubbliche. Può investire in progetti che generano profitti (inclusi quelli che creano risparmi) in quattro grandi aree di intervento: infrastrutture sostenibili; ricerca, innovazione e digitalizzazione; piccole e medie imprese; investimenti e competenze sociali.

Tutti questi ambiti strategici sono altamente rilevanti per lo sviluppo a lungo termine dell’Europa rurale. L’agroalimentare, le infrastrutture rurali e altre priorità per investimenti interni nei territori dell’Europa rurale sono ammissibili nell’ambito di InvestEU. 

L’attuale modello di InvestEU non prevede stanziamenti specifici per i progetti rurali e i finanziamenti saranno assegnati in base all’ordine cronologico di ricezione delle domande.  

Per agevolare il ricorso a InvestEU da parte dei promotori di progetto e degli investitori sono previste diverse opportunità. Ad esempio: 

  • I progetti di piccola scala possono essere aggregati in “piattaforme di investimento” al fine di creare portafogli più cospicui di progetti di investimento (che offrono una massa critica di redditività potenziale necessaria ad attirare l’attenzione dei grandi investitori privati). Le piattaforme di investimento possono rivelarsi utili per le amministrazioni locali o regionali più piccole o per le agenzie di sviluppo regionale, poiché possono essere create nel caso di accorpamento di più territori, con un aumento delle economie di scala. 
  • I fondi dell’UE (erogati, ad esempio, nell’ambito della PAC e della politica di coesione) possono essere impegnati direttamente in strumenti finanziari centralizzati, gestiti da InvestEU. Per le autorità preposte alla gestione dei fondi UE, questa opzione di semplificazione può portare a una riduzione delle attività preparatorie e dei compiti amministrativi eventualmente necessari al funzionamento degli strumenti di investimento nazionali o regionali. 
  • Il polo di consulenza InvestEU e il portale InvestEU assisteranno i portatori di interessi pubblici e privati del settore a operare in rete, oltre a fornire consulenza tecnica sui progetti di investimento che necessitano di un finanziamento. Queste attività consolideranno il Polo di consulenza sugli investimenti europei e il Portale europeo dei progetti di investimento.