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Evento del mese: Sviluppo locale di tipo partecipativo

Da messaggio non udito…

Negli orientamenti in materia di sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD), la Commissione europea “incoraggia l’uso del CLLD in quanto esso consente alle comunità locali di appropriarsi degli obiettivi della strategia Europa 2020.” La Commissione prevede che il CLLD faciliterà un approccio integrato tra i fondi strutturali e di investimento europei.

Sebbene i preparativi per il periodo di programmazione 2014-2020 siano già a buon punto nella maggior parte degli Stati membri, vi sono ancora numerose incertezze su come applicare l’approccio plurifondo del CLLD. Secondo una Relazione di mappatura [PDF] redatta dalla RESR nel giugno 2013, circa il 32% degli Stati membri si sono dichiarati ancora indecisi sull’approccio da seguire.

…a messaggio recapitato

Per far fronte alle incertezze che accompagnano il CLLD, la Rete rurale nazionale ungherese ha organizzato una conferenza internazionale, tenutasi a Budapest il 22 luglio 2013, intitolata “CLLD – Il messaggio non udito”. All’evento hanno partecipato oltre 13 Stati membri, la Commissione europea e il Punto di contatto della RESR. Uno degli obiettivi della conferenza era dimostrare il valore aggiunto delle iniziative locali di tipo partecipativo nell’affrontare importanti problemi sociali ed economici nelle zone urbane e rurali.

Una migliore comprensione del ruolo del CLLD

Nel corso della conferenza, i partecipanti hanno concordato sul fatto che si possa apprendere tanto dall’esperienza di LEADER. LEADER svolge un ruolo di particolare importanza, poiché può dimostrare il valore aggiunto dell’approccio CLLD, che spesso non è compreso appieno dai responsabili politici e da altri soggetti interessati. Nella sua relazione, Géza Gelencsér, del Gruppo di azione locale (GAL) ungherese Koppány-Valley, ha spiegato che ci sono sfide locali specifiche “che solo il CLLD può vedere” – per esempio piccoli villaggi in via di sviluppo, lo spopolamento, l’assenza di piccole e medie imprese locali – e che trovano migliore soluzione a livello territoriale nel quadro della strategia di sviluppo locale (SSL).

Attraverso iniziative di sviluppo locale di tipo partecipativo e interventi di sviluppo rurale di tipo bottom-up, si rende possibile l’attuazione di complesse strategie che svolgono un ruolo fondamentale nel recupero delle zone rimaste indietro,” ha affermato Lajos Búsi, sottosegretario di Stato allo Sviluppo rurale dell’Ungheria, aggiungendo che “tuttavia, il CLLD plurifondo non è ancora una pratica affermata”. Pedro Brosei, della Commissione europea, ha sottolineato che è necessaria una certa inventiva a livello degli Stati membri per mettere a punto i dettagli dell’attuazione del CLLD.

Per quanto concerne la gestione e l’attuazione del CLLD, molti dei gruppi di discussione riunitisi nel pomeriggio hanno rilevato l’importanza di creare specifici forum di scambio tra i principali soggetti interessati. Un buon esempio è il piano italiano di istituire comitati tecnici regionali con la partecipazione delle Autorità di gestione, degli organismi pagatori e degli organismi di certificazione. Nell’ambito dei gruppi di discussione si è sostenuta la necessità di prestare particolare attenzione al livello – nazionale, regionale o locale – in cui vengono introdotti gli organismi intermedi e in particolare al ruolo dei GAL all’interno di queste strutture.

Quali sono i prossimi passi?

Le discussioni su come pianificare e gestire il CLLD sono ancora in corso nella maggior parte degli Stati membri. La difficoltà di dover allineare interessi diversi spesso intralcia questo processo. Al momento, sembra probabile che un nuovo approccio plurifondo sarà testato solo in alcuni Stati membri e regioni. Nel periodo di programmazione 2014-2020 si sperimenterà molto e si apprenderà facendo, e iniziative come la conferenza di Budapest apportano un contributo significativo all’attuazione del CLLD.

Per maggiori informazioni sulla conferenza e sulle relazioni, visitare la pagina web della RESR sul CLLD oppure il sito web della RRN ungherese.