Ultimo aggiornamento: 04/07/2017
Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) eroga finanziamenti mirati allo sviluppo rurale. Il FEASR è amministrato dalle Autorità di gestione a livello nazionale e regionale attraverso Programmi di sviluppo rurale (PSR).
Ciò significa che il finanziamento a titolo del FEASR viene assegnato tramite inviti a presentare proposte a livello nazionale e regionale. Fanno eccezione i finanziamenti erogati nell’ambito di LEADER, sovente gestiti a livello locale dai Gruppi di azione locale (GAL).
I finanziamenti del FEASR non vengono attribuiti direttamente ai beneficiari dalla Commissione europea (ad eccezione dei contratti di assistenza tecnica) o dal Punto di contatto della Rete europea per lo sviluppo rurale (RESR).
Il calendario degli inviti a presentare proposte e i processi di attribuzione dei finanziamenti variano in funzione dei paesi e delle regioni e a seconda della tipologia dei progetti di sviluppo rurale. Per saperne di più su come accedere ai finanziamenti è consigliabile rivolgersi all’Autorità di gestione del PSR nel paese o nella regione di residenza o alla Rete rurale nazionale (RRN).
Oltre al FEASR, altri fondi europei possono finanziare progetti da attuare nelle zone rurali o progetti che possono rivelarsi proficui per le zone o i gruppi di interesse rurali.
Tra i fondi di maggior interesse a tal proposito figurano:
Gli strumenti finanziari (SF) sono meccanismi di rischio – prestiti, microcrediti, garanzie, partecipazioni – a sostegno dell’accesso al finanziamento. Cofinanziati dai Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE), gli strumenti finanziari rappresentano un modo efficace per investire nella crescita e nello sviluppo di persone e imprese nell’UE.
Gli strumenti finanziari possono essere abbinati al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) per sostenere investimenti nei settori agricolo e forestale, così come nell’economia rurale. Nello specifico, il finanziamento può servire a sostenere le priorità di investimento definite nei programmi di sviluppo rurale regionali e nazionali.
Gli strumenti finanziari previsti dal FEASR sono a disposizione di tutti i potenziali beneficiari che stiano realizzando progetti d’investimento sostenibili sotto il profilo finanziario.
Per maggiori informazioni sugli strumenti finanziari, visitare la piattaforma consultiva online fi-compass.
La RESR non stanzia alcun sostegno finanziario. La rete assicura il collegamento tra portatori di interesse dello sviluppo rurale e funge da piattaforma per lo scambio di idee ed esperienze sul funzionamento concreto della politica di sviluppo rurale a livello nazionale e regionale. Per ulteriori informazioni sulla RESR si rimanda alle domande n. 8 e n. 9.
I finanziamenti allo sviluppo rurale erogati a titolo del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) sono disponibili tramite bandi indetti a livello nazionale e regionale, nel quadro di specifici Programmi di sviluppo rurale. Per ulteriori informazioni sull’assistenza del FEASR si veda la domanda n. 1.
Gli stati membri dell’Unione europea hanno cercato di cogliere le sfide e le opportunità cui sono confrontate le zone rurali d’Europa elaborando una politica di sviluppo rurale dell’UE che mira a “contribuire allo sviluppo di un settore agricolo dell’Unione caratterizzato da un maggiore equilibrio territoriale e ambientale, nonché più rispettoso del clima, resiliente, competitivo e innovativo. Tale politica contribuisce, altresì, allo sviluppo dei territori rurali”.
La politica di sviluppo rurale costituisce il “secondo pilastro” della Politica agricola comune (PAC) dell’UE e integra il sistema dei pagamenti diretti agli agricoltori e le misure di gestione dei mercati agricoli (ossia il “primo pilastro” della PAC).
La politica di sviluppo rurale dell’UE ha definito sei grandi priorità:
(1) promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali;
(2) potenziare in tutte le regioni la redditività delle aziende agricole e la competitività dell’agricoltura in tutte le sue forme e promuovere tecnologie innovative per le aziende agricole e la gestione sostenibile delle foreste;
(3) promuovere l’organizzazione della filiera alimentare, comprese la trasformazione e la commercializzazione di prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione del rischio nel settore agricolo;
(4) preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura;
(5) incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale;
(6) adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.
La politica di sviluppo rurale dell’UE è attuata in tutta Europa mediante Programmi di sviluppo rurale (PSR). Questi ultimi definiscono le azioni prioritarie e le dotazioni di bilancio per la rispettiva area geografica.
Così facendo, la politica europea mira a sostenere le azioni di sviluppo rurale degli Stati membri predisposte a livello nazionale, regionale e locale.
“Uno dei principali punti di forza del nostro concetto di sviluppo rurale risiede nel fatto che abbiamo definito priorità essenziali, ma che spetta ai singoli Stati membri o regioni elaborare un programma che sia rispondente alle sfide e alle opportunità della propria realtà.” Phil Hogan, Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale.
L’attuale programmazione della politica di sviluppo rurale dell’UE interessa il periodo 2014-2020 durante il quale, nei 28 Stati membri, saranno operativi 118 PSR: 20 programmi unici nazionali e otto Stati membri che hanno optato per due o più programmi (regionali).
Ogni PSR riceve una dotazione di bilancio a titolo del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) a integrazione dei finanziamenti nazionali e/o regionali che sostengono i progetti e gli investimenti che concorrono al raggiungimento degli obiettivi definiti nella Politica di sviluppo rurale dell’UE in quel preciso territorio.
La “Dichiarazione di Cork 2.0 2016: Una vita migliore nelle aree rurali” è il risultato dei lavori di una prestigiosa conferenza europea dei soggetti dello sviluppo rurale svoltasi a Cork (Irlanda) nel settembre del 2016. La dichiarazione fornisce una visione attualizzata per la politica e gli interventi a favore dello sviluppo rurale in Europa.
La Dichiarazione formula chiare raccomandazioni sul tipo di politiche necessarie per liberare il potenziale delle zone rurali ed è altresì finalizzata ad alimentare e guidare l’attuale dibattito sul futuro della politica di sviluppo rurale in Europa.
La Dichiarazione definisce dieci orientamenti politici che dovrebbero ispirare “una politica agricola e rurale innovativa, integrata e inclusiva nell’Unione europea”. Gli orientamenti riguardano l’economia, la società, l’ambiente, l’innovazione, la governance, l’attuazione della politica e le relative prestazioni.
Il testo è stato battezzato “Dichiarazione di Cork 2.0” perché è considerato una versione rinnovata della precedente Dichiarazione di Cork, firmata nel 1996, che ha creato i fondamenti della politica di sviluppo rurale dell’UE. La Dichiarazione di Cork 2.0 tiene conto delle nuove sfide e opportunità che sono emerse nell’Europa rurale dalla stesura della prima Dichiarazione del 1996.
Per ulteriori informazioni sulla Conferenza e sulla relativa Dichiarazione, compreso il testo integrale della Dichiarazione in 23 lingue europee, si veda qui.
Il finanziamento pubblico complessivo destinato alla politica di sviluppo rurale nell’UE per il periodo 2014-2020 ammonta a 161,2 miliardi di EUR.
Tale dotazione si compone di:
Questa dotazione complessiva viene distribuita in modo da sostenere azioni e progetti in tutta l’Unione europea attraverso i Programmi di sviluppo rurale (PSR).
Un programma di sviluppo rurale (PSR) è uno strumento di intervento e un meccanismo di finanziamento cui ricorrono gli Stati membri per attuare la politica di sviluppo rurale dell’UE in un dato territorio. Ciascun PSR definisce le azioni prioritarie e gli stanziamenti di bilancio per una specifica area geografica.
Il PSR può interessare un intero paese o una singola regione. I PSR operativi nell’UE nel periodo 2014-2020 saranno 118. Venti Stati membri hanno adottato un programma nazionale, mentre otto Stati membri hanno optato per due o più programmi (regionali):
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Ogni PSR dispone di un bilancio a titolo del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) per assistere l’Autorità di gestione del PSR a finanziare azioni connesse alle priorità individuate.
L’attuazione di ciascun programma di sviluppo rurale (PSR) è assicurata da un’entità pubblica che funge da Autorità di gestione del programma. Di norma, un’Autorità di gestione è un ente statale nazionale o regionale responsabile degli aspetti economici, sociali e ambientali in materia di agricoltura e sviluppo rurale.
Le competenze dell’Autorità di gestione sono:
Le Autorità di gestione sono spesso indicate con l’abbreviazione “AG”.
Recapiti e informazioni di contatto delle Autorità di gestione di ciascun PSR.
La misura 13 dei programmi di sviluppo rurale prevede il pagamento di indennità “alle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici”, spesso denominate con l’acronimo ‘ZVN’. Questa misura mira a sostenere gli agricoltori attivi in tre diverse tipologie di ZVN: 1. zone di montagna; 2. altre zone soggette a notevoli vincoli naturali; 3. altre zone con vincoli specifici.
Per i particolari sulle modalità di designazione delle ZVN da parte degli Stati membri dell’UE e svariate altre domande tecniche sull’applicazione di questa misura del PSR, si vedano le domande e risposte sulle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici.
Una Rete rurale nazionale (RRN) è un’organizzazione istituita dal governo dello Stato membro per fornire assistenza al collegamento in rete dei gruppi di interesse dello sviluppo rurale nel rispettivo paese. La costituzione di una tale rete è prevista dal regolamento sullo sviluppo rurale dell’UE.
L’attività in rete promossa dalla RRN persegue le seguenti finalità:
(a) stimolare la partecipazione dei gruppi di interesse all’attuazione dello sviluppo rurale;
(b) migliorare la qualità del processo attuativo dei programmi di sviluppo rurale (PSR);
(c) informare il pubblico e i potenziali beneficiari in merito alla politica di sviluppo rurale e alle opportunità di finanziamento;
(d) incentivare l’innovazione nel settore agroalimentare, forestale e nelle zone rurali.
Le RRN agevolano il collegamento in rete e lo scambio di informazioni, svolgendo altresì un importante ruolo per quanto riguarda la comunicazione sulla politica di sviluppo rurale e la condivisione di buone pratiche. Assicurano inoltre un prezioso collegamento tra le amministrazioni nazionali e le organizzazioni operanti sul campo, inclusi i Gruppi di azione locale LEADER (GAL).
Le RRN sono finanziate attingendo ai bilanci degli Stati membri e al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Le strutture e i metodi operativi di queste reti possono differire in funzione dei singoli paesi.
Tutte le RRN sono animate da Unità di supporto alla rete (USR), incaricate di facilitare e promuovere l’associazione e lo scambio tra i gruppi di interesse. Di norma, le Unità di supporto alla rete hanno sede presso le Autorità di gestione dei PSR, pur lavorando per coinvolgere l’intera gamma delle parti interessate.
La maggior parte degli Stati membri ha istituito una propria RRN che interviene sull’intero territorio nazionale. Tuttavia, in Belgio operano una Rete rurale fiamminga e una Rete rurale vallona, mentre nel Regno Unito vi sono reti distinte per l’Inghilterra, l’Irlanda del Nord, la Scozia e il Galles. La Francia, oltre alla RRN, ha istituito diverse reti regionali.
Per ulteriori informazioni si vedano i dettagli sui profili delle RRN.
La Rete europea per lo sviluppo rurale (RESR) costituisce un punto di riferimento per connettere l’Europa rurale e funge da piattaforma per lo scambio e la condivisione di idee ed esperienze sull’attuazione pratica dei PSR e su come questi ultimi possano essere migliorati in tutti gli Stati membri.
Tra le principali attività della RESR figurano:
La RESR è stata istituita nel 2008 dalla Direzione generale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale della Commissione europea. Nell’attuale periodo di programmazione 2014-2020, la RESR si prefigge quattro obiettivi fondamentali:
(1) stimolare la partecipazione delle parti interessate nello sviluppo rurale;
(2) migliorare la qualità dei programmi di sviluppo rurale;
(3) garantire una migliore informazione sui benefici della politica di sviluppo rurale;
(4) coadiuvare la valutazione dei programmi di sviluppo rurale.
Tra i principali gruppi di interesse figurano le Reti rurali nazionali (RRN), le autorità di gestione e gli organismi pagatori dei PSR, i gruppi di azione locale (GAL); le organizzazioni europee dei gruppi di interesse; i servizi di consulenza agraria e altre parti e organizzazioni interessate dallo sviluppo rurale.
Nello svolgimento del suo mandato, la RESR è assistita da due Unità di supporto: il Punto di contatto della RESR e l’Helpdesk europeo di valutazione per lo sviluppo rurale.
Il Punto di contatto della RESR (PC) assiste la Direzione generale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale della Commissione europea nella gestione della RESR e rappresenta un punto cardine per le attività di tale rete.
Lo staff permanente del Punto di contatto, con sede a Bruxelles, è coadiuvato da un gruppo di esperti, più numeroso, che mette a disposizione le proprie conoscenze e capacità di facilitazione in un’ampia gamma di ambiti inerenti allo sviluppo rurale. In particolare, il Punto di contatto della RESR fornisce assistenza per quanto riguarda il collegamento in rete e la cooperazione, l’analisi tematica, gli eventi e la comunicazione.
Per ulteriori informazioni, rivolgersi al Punto di contatto della RESR.
LEADER è una metodologia di sviluppo locale utilizzata da vent’anni per coinvolgere gli attori locali nell’elaborazione e nell’attuazione di strategie, nei processi decisionali e nell’attribuzione delle risorse per lo sviluppo delle rispettive zone rurali. Si fonda su alcuni principi cardine, tra i quali il “partenariato”, l’“approccio ascendente”, lo “sviluppo territoriale”, l’”innovazione” e la “cooperazione”.
I Gruppi di azione locale (GAL) LEADER sono partenariati costituiti formalmente tra i gruppi di interesse locali e riuniscono organizzazioni del settore pubblico, privato e della società civile. L’estensione dei territori di intervento dei GAL può variare da una zona con una popolazione minima di 5 000 abitanti sino a un massimo di circa 150 000 abitanti.
Ogni GAL predispone una strategia di sviluppo locale (SSL) che deve essere approvata dall’Autorità di gestione. La SSL definisce un insieme di azioni e obiettivi prioritari in materia di sviluppo rurale per la relativa zona.
I GAL ricevono una dotazione a titolo del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) per finanziare i progetti nel rispettivo territorio di intervento. Il metodo LEADER garantisce che i fondi vengano erogati solo a progetti in linea con gli obiettivi della SSL, assicurando così un approccio ascendente per l’intero processo, dall’individuazione dei bisogni all’attribuzione degli stanziamenti.
Nel periodo 2014-2020, il metodo LEADER sarà attuato da circa 2 600 GAL che coprono complessivamente oltre il 54% della popolazione rurale dell’UE e riuniscono i gruppi di interesse del settore pubblico, privato e della società civile in un dato territorio.
Nel contesto dello sviluppo rurale, LEADER è attuato nell’ambito di Programmi di sviluppo rurale (PSR) nazionali e regionali, cofinanziati dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).
Nel periodo di programmazione 2014-2020, il metodo LEADER è stato esteso ad altri tre fondi europei, assumendo la denominazione più generale di “Sviluppo locale di tipo partecipativo” (CLLD):
Sebbene LEADER sia previsto obbligatoriamente solo nell’ambito del FEASR, una stessa azione può oggi fruire di finanziamenti erogati contestualmente da due o più dei quattro fondi comunitari in virtù di quello che viene definito “CLLD plurifondo”. In questo caso, i GAL possono articolare in modo più completo i bisogni e le soluzioni locali e contribuire a consolidare le sinergie tra territori rurali, aree urbane e zone di pesca.
La cooperazione LEADER prevede un’azione congiunta tra un Gruppo di azione locale LEADER (GAL) e un altro gruppo locale finanziato nell’ambito dei fondi europei per lo sviluppo rurale (FESR), la pesca (FEAMP), lo sviluppo regionale (FESR) o il fondo sociale (FSE).
La cooperazione tra gruppi locali è considerata un mezzo per ampliare gli orizzonti locali e portare nuove conoscenze nelle zone partecipanti. Analogamente alla cooperazione interterritoriale (ossia all’interno di uno stesso Stato membro dell’UE), anche i progetti di cooperazione transnazionale sono ammissibili a fruire di un sostegno finanziario. È addirittura possibile prevedere partner di paesi terzi.
Tutti i Programmi di sviluppo rurale (PSR) nazionali e regionali devono prevedere l’assistenza finanziaria alla cooperazione LEADER. Tuttavia, i singoli GAL non sono obbligati a sostenere attività di cooperazione nell’ambito della rispettiva Strategia di sviluppo locale (SSL).
Se utilizzato, il sostegno alla cooperazione LEADER può coprire sia le azioni preparatorie, sia le attività dei progetti di cooperazione.
Per linee guida, analisi e schede specifiche in merito alla “Cooperazione LEADER” si veda qui.
I gruppi locali che sono alla ricerca di un partner per un progetto di cooperazione nel proprio paese o in un altro Stato membro dell’UE possono consultare l’elenco delle proposte di cooperazione in cui sono riportati i dettagli delle singole proposte progettuali.
Chi fosse interessato a pubblicare una propria proposta di cooperazione tramite il sito web della RESR è pregato di compilare l’apposito modello disponibile qui e inviarlo al seguente indirizzo di posta elettronica: contact@enrd.eu.
Dal novembre 2015, gli Stati membri dell’UE hanno iniziato a costituire Uffici di competenza sulla banda larga (BCO nell'acronimo inglese) – punti di contatto e di informazione sulle questioni riguardanti la banda larga, anche di ordine giuridico, tecnico e finanziario. I BCO mirano a creare e diffondere conoscenze presso gli attori nazionali e regionali in merito alle opportunità di investimento sulla banda larga, e a scambiare le buone pratiche nell’installazione di internet ad alta velocità, segnatamente nelle zone rurali.
Questi uffici costituiscono la rete europea dei BCO, che rientra nel quadro dell’iniziativa Broadband Europe. Obiettivo principale della rete europea è di informare e consigliare cittadini e imprese, nonché di fornire assistenza tecnica ai rappresentanti delle autorità locali e regionali, in merito alle modalità per investire efficacemente nella banda larga, se possibile in combinazione con gli strumenti finanziari.
La Commissione europea ha varato ufficialmente la rete europea di BCO il 20 novembre 2017.
Il meccanismo di sostegno per gli Uffici di competenza sulla banda larga (BCO-SF) è stato istituito nel gennaio 2017 dalla Commissione europea per ispirare e facilitare gli scambi fra i membri della rete europea dei BCO (si veda la domanda precedente).
I principali obiettivi del meccanismo di sostegno sono: